Girone il Cortese
di Luigi Alamanni
Edito nel 1548, il Girone il Cortese racconta in ventiquattro libri alcune vicende dell’omonimo protagonista, riprendendo e ammodernando il romanzo bretone Guiron le Courtois, che viene ampliato sotto il profilo didascalico fino a fare della nuova versione una sorta di speculum principis.
Poema cavalleresco, tuttavia già inclinato verso il nascente genere eroico, il Girone si presenta anzitutto come un romanzo di formazione: attraverso la scoperta dell’eros, delle proprie radici familiari e della profondità dell’amicizia, il protagonista mette a fuoco se stesso e i propri doveri in un processo di raffinamento verso la perfetta cortesia. La vicenda, la cui architettura aperta permette continui inserti di secondo grado (secondo un principio si potrebbe definire di raddoppiamento, con le vicende che coinvolgono il protagonista che si ripresentano a specchio agli altri personaggi), si può in realtà dividere in cinque blocchi. Nell’ordine vengono narrate le vicende di Girone e Danaino (libri I-VI), l’erranza di Girone e Meliadusse (VII-XI), la storia familiare di Girone, raccontata a Breusso (XII-XIV), la vittoria del protagonista all’avventura di Passo Periglioso (XV-XXI), la sua cattura da parte di Nabone e la liberazione (XXII-XXIV).
Si potrebbe parlare di un bildungsroman, non fosse per la conclusione del libro, in netta contraddizione ideologica con la storia di formazione: Girone, fatto prigioniero da Nabone, è salvato da una squadra di cavalieri erranti di nuova generazione (Palamede, Segurano, Lancillotto e Tristano). Secondo le più recenti letture del testo, il quartetto di cavalieri rappresenta la modernità statale e bellica cinquecentesca, che soppianta l’erranza singolare e il modo medievale di intendere la politica. Si prefigura così il passaggio all’Avarchide, opera matura di Alamanni e pienamente eroica, modellata sulla falsariga di Omero.
Bibliografia
- S. Jossa, La fondazione di un genere, Carocci, Roma, 2002, ad indicem.
- Id., Dal romanzo cavalleresco al poema epico: il «Girone» e l’«Avarchide» di Luigi Alamanni, in «Italianistica», I, 2002, pp. 13-37.
- F. Sberlati, Il genere e la disputa. La poetica tra Ariosto e Tasso, Bulzoni, Roma, 2002, ad indicem.
- G. Sacchi, Fra Arisoto e Tasso: vicende del poema narrativo, Edizioni della Normale, Pisa, 2006, ad indicem.
Opera e sinossi
stampa TEI lite criteri di trascrizione
- Al cristianissimo Arrigo secondo per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Libro I per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proemio (1–6). Lungo la strada per Maloalto Girone incontra il Cavaliere Senza Paura, si batte con lui e ne diviene amico (4–26). Nel castello in cui si ritirano viene loro raccontato del tributo di sangue che due giganti esigono ogni anno: i due li affrontano e li battono, quindi si dividono (37–79). Girone rifiuta di dire il proprio nome e fa arrabbiare i cittadini, che gli tendono una trappola: ne esce rivelando la propria identità (80–155).
- Libro II per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone giunge da Danain, decidono di partecipare in incognito a un torneo di lì a poco (1–13). La moglie di Danain chiede e ottiene il permesso di poterli precedere (14–30). Danain e Girone incontrano per strada Ivano e Creuso, che li schernisce per le brutte armature (31–63). Tutti e quattro incontrano un cavaliere dall’armatura vermiglia, che Creuso scherza: vengono a duello, il cavaliere vermiglio batte prima Creuso e poi Ivano (64–103). Arrivano al castello del torneo e ammirano le prodezze di Sagramoro (104–118). A cena i re Meliadusse e Laco parlano della bellezza della moglie di Danain facendo arrabbiare Girone; Laco intende prendersela con la forza (119–155).
- Libro III per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone si rende conto di essersi innamorato della moglie di Danaino (1–18). Girone e Danaino intervengono nel torneo in cui Meliadusse e Laco stanno risultando vincitori, e rivolgono le sorti del conflitto ottenendo la vittoria (19–134).
- Libro IV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Laco decide di seguire la moglie di Danaino, ritiratasi ad un castello vicino (1–20). Danaino riceve notizia di una agguato per lui preparato da due suoi nemici, rifiuta l’aiuto di Girone (21–31) . Girone va a dormire nel bosco, sente un cavaliere che si lamenta d’Amore (32–46). Girone si mostra al cavaliere, che non riconosce, con il quale discute sul calore degli antichi cavalieri (47–71). Il cavaliere racconta a Girone un’impresa di Girone stesso: da questo Girone capisce che è Laco, che intende combattere per la moglie di Danaino il giorno innanzi (72–146).
- Libro V per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Laco batte i ventisei cavalieri che accompagnano la moglie di Danaino e si prende la donna (1–50). Girone batte Laco e entra nella selva con la moglie di Danaino: si fermano ad un fonte e si svelano il reciproco amore (51–104). Girone si ravvede grazie a un’iscrizione sulla propria spada, e per il dispiacere tenta di suicidarsi, ferendosi gravemente (105–139). Un cavaliere malvagio tenta di rubare la spada a Girone ma è scacciato (139–160).
- Libro VI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Danaino incontra due cavalieri codardi (uno dei quali di nome Ennor) con i quali raggiunge i suoi nemici e li batte, mentre i due codardi fuggono (1–65). Danaino ritrova i due cavalieri, salva uno di loro dalla morte e per dare una lezione a Ennor lo esorta a sfidare il cavaliere vermiglio, dal quale è abbattuto (65–100). Danaino riceve notizia parziale e falsa dei fatti occorsi a Girone dal cavaliere che voleva sottrargli la spada: cerca Laco ma trova Girone, dopo una lunga indagine ne accerta la buona fede e lo soccorre (101–189).
- Libro VII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Eliano, già Garzone di Girone e ora cavaliere, intrattiene Meliadusse con dei racconti: racconta di come è certo che Girone non sia morto, a differenza di quello che tutti credono (1–38). Dell’apprendistato di Girone presso Galealto e di un’impresa di quest’ultimo (39–65). Di una grande impresa di Galealto contro il Cavaliere Senza Paura e Meliadusse (66–98). Dei racconti che un vecchio fece a Galealto e Girone su Ettore il Bruno e il suo amico Abdalone (99–161).
- Libro VIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Eliano racconta un ultimo episodio dell’amicizia tra Abdalone e Ettore il Bruno (1–67). Meliadusse parte per trovare Laco, incontra per via un cavaliere triste, Absalone, nipote di Ettore il Bruno, e si offre si aiutarlo (68–102). I due vengono a battaglia con un drappello di cavalieri scozzesi, Absalone muore e Meliadusse è fatto prigioniero (103–132).
- Libro IX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone parte da Maloalto, incontra un cavaliere che gli racconta le brutte imprese di un cavaliere villano, Serso (1–29,4). Girone e il compagno trovano Serso in prigione di un altro cavaliere: viene a questione perché si liberi il cavaliere villano (29,5–65). Girone catechizza il cavaliere villano su come ben comportarsi (66–82).
- Libro X per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone libera Meliadusse battendo gli Scozzesi (1–40,4). Girone, Meliadusse e la donna di Absalone tornano sul luogo dove del primo scontro con gli Scozzesi, trovano Absalone morto e la donna muore anch’ella (40,5–84,4). Girone prende commiato da Meliadusse (84,5–98,4). Girone incontra uno scozzese sopravvissuto, lo rimprovera aspramente (98,5–124). Un cavaliere racconta a Girone e allo scozzese dell’inganno di Danaino perpetrato a un suo amico (125–155,2). Girone abbatte a duello il cavaliere scozzese (155,3–176).
- Libro XI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone libera nuovamente Serso assieme a una donzella, battendo un cavaliere (1–42). Il cavaliere battuto racconta gli inganni della donzella che conduceva prigione (43–128). Girone saluta Serso e gli rivela il proprio nome (129–147).
- Libro XII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- La donzella malvagia incontra l’empio e misogino Breusso, che se ne innamora (1–25,5). Breusso viene a duello con un cavaliere e lo vince (25,6–64). La donzella malvagia finge di ricambiare Breusso per attirarlo in una trappola: lo fa cadere in una spelonca (65–98,2). Breusso nella spelonca trova il sepolcro di Febo e dei suoi figli (98,3–138).
- Libro XIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Breusse racconta a un vecchio che si trova nella spelonca chi sia il miglior cavaliere dei tempi moderni (1–40,4). Il vecchio è il nonno di Girone, che inizia un lungo racconto di vicende famigliari: dapprima narra la vicenda di Febo (ed elogio di Francesco I ed Enrico II di Francia) (40,5–66). Quindi narra della discendenza materna di Girone (67–74). Infine della vicenda di Febo, vincitore dei tre re di Bretagna (75–150).
- Libro XIV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Prosegue il racconto del vecchio: Febo assedia il terzo re, ottiene la mano della figlia (1–48). Tuttavia la donzella lo odia, e cerca di ucciderlo chiedendogli prove impossibili: lui cattura il re d’Orcania (49–76,4). Febo si reca in incognito alla corte aperta di Bretagna, dove uccide due giganti (76,5–159). La donzella lo manda in una spelonca dove egli uccide facilmente quattro giganti, ma poi muore di consunzione amorosa a causa di un inganno dell’amata (160–191). Finito il racconto, giungono alla spelonca in padre e lo zio di Girone, Breusse parte e giura di raccontare a Girone dei suoi avi, poi manifesta propositi misogini (192–211).
- Libro XV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone incontra Abilano, che gli racconta di esser stato battuto a duello da Danaino (1–14). Insieme trovano Sagramoro, che ha appena fallito l’avventura di Passo Periglioso (15–28). I due arrivano a Passo Periglioso, Abilano tenta la prova ma fallisce (29–55). Girone comincia la prova: sconfigge i primi venti cavalieri (56–76). Viene a duello con l’ultimo, visto che cala la sera chiede di poter riprendere il giorno seguente e ospitalità al signore del luogo (77–124,5). Girone cena con il proprio avversario, che gli cela la propria identità: Girone chiede al cavaliere che lo accompagna di raccontargli nottetempo la storia del luogo e del suo signore (124,6–144).
- Libro XVI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Il cavaliere racconta la storia di Passo Periglioso e della sua legge: il signore locale ha istituito tale legge per impedire a un misterioso cavaliere di vincerlo di nuovo a duello (1–14,4). Il signore locale ritrova il cavaliere ferito, lo cura, ma costui sembra pazzo: si dice tale perché follemente innamorato della moglie del signore (14,5–28,2). Per provarlo partecipa a una giostra e fa chiaro il suo valore: il signore lo fa mettere il prigione (28,2–38,6). La moglie del signore se ne innamora e lor libera, lui le svela di essere Galealto (38,7–55,2). La donna finisce in prigione, Galealto la libera battendo il signore e mantenendo la legge del passo, e con lei fa un figlio, Febo (55,3–88). Girone all’alba riveste l’armatura e abbatte i venti (88–107). Abbatte Febo, poi gli svela la sua identità e si riconcilia con lui: riparte (108–132).
- Libro XVII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone e Febo alloggiano in una sala dov’è appesa la spada di Galealto (1–12). Girone narra di come Galealto, innamorato di una bella dama, se l’era fatta sottrarre, e l’aveva recuperata dal re di Scozia compiendo grandi imprese (13–48). Nonostante le insistenze di Febo, riparte (49–59). Trova Danaino e viene con lui a duello (60–81,4). Nel riprendere fiato, discorrono del tradimento di Danaino (81,5–96). Il duello riprende, Girone abbatte il nemico e lo risparmia (97–124).
- Libro XVIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone si allontana, quindi libera un cavaliere e lo stesso Danaino rapiti da un gigante (1–38). Torna al monastero per farsi curare, viene riconosciuto dall’abate (39–48). L’abate racconta le proprie vicende come cavaliere al seguito del Cavaliere Senza Paura: si sono recati al regno di Nabone il Nero, che teneva prigionieri un gran numero di cavalieri e il cavaliere norgallo (49–73). Qui, da molti sconsigliati, si sono diretti verso il castello di Lotano dove il norgallo era prigioniero (74–104). Il Cavaliere Senza Paura si era battuto con il Cavaliere Vermiglio, che difendeva la legge del posto, in un duello aspro ed incerto (105–132).
- Libro XIX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Prosegue il racconto dell'abate: Il duello viene interrotto, il Vermiglio si scopre come il cavaliere norgallo, e spiega al re in che modo Nabone li costringa a servirlo (1–27). Partono per una foresta e si stanziano presso un eremita (28–63). sono raggiunti da una donzella che si offre di aiutarli ad eliminare Nabone, il re sconfigge Natan, figlio del tiranno, ma gli concede la vita (64–96). La donzella conduce il re ad una prigione fingendo di portarlo alle sale reali (97–122). Una donzella sente il prigioniero lamentarsi e decide di aiutarlo (123–142).
- Libro XX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- L'abate prosegue il racconto: il Cavaliere Senza Paura ammazza un gigante inviato a prenderlo, Nabone decide di lasciarlo in prigione per sempre (1–10). Intanto lui si è fatto monaco ed è fuggito, ha cercato invano qualcuno che liberasse l’amico (11–17,4). Girone aspetta di risanarsi per intervenire (17,5–23). Parte con una donzella, ferma un cavaliere che sta per uccidere un suo amico traditore (Elino) e ottiene per quest’ultimo la libertà (24–65). Riparte e giunge al castello del cavaliere, che gli dà ricetto e lo mette in guardia su colui per il quale ha ottenuto la salvezza (66–80). Girone sconfigge un cavaliere a duello: è Elino, che a tradimento lo imprigiona (81–99). Un cavaliere interviene e mette in fuga Elino e la sua masnada (100–109,4). È Danaino, che finge di uccidere Girone per ottenerne il perdono: si riappacificano (109,5–132).
- Libro XXI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone e Danaino si separano, quest’ultimo prende la via per il regno di Nabone (1–16). Danaino giunge ad una valle amena abitata di sole donne: si offre di ritrovare il cagnolino di una di loro, fuggito oltre il fiume (17–32). Viene a duello con un cavaliere, recupera il cane ma gli è negato accesso alla torre delle donne e si ricovera in una stamberga (33–50). La sua oste gli racconta la storia delle quindici sorelle e della lotta contro i quindici fratelli della fronte che sta di là dal fiume (51–69). Sconfigge tutti e quindici i fratelli e toglie la legge alle donne che impediva loro di maritarsi (70–87). Giunge al regno di Nabone, viene a duello con il Cavaliere Senza Paura, che ora difende la fede data al malvagio signore: si feriscono gravemente a vicenda (88–116).
- Libro XXII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Girone giunge a una torre, viene insultato da un cavaliere scortese (Galinante) e lo batte a duello; rifiuta di pernottare presso a lui e lo convince così della sua saggezza, spingendolo a convertirsi al bene (1–26,4). Incontra e batte il fratello di Galintante, e nello stesso modo lo converte al bene (26,5–62,6). Torna a Maloalto, non trova Danaino e riparte (62,7–68). Arrivato in prossimità del passo incontra un vecchio che lo mette in guardia (69–80,4). Varca la soglia e chiede al norgallo, che gli si fa incontro, di portare un’ambasciata a Nabone (80,5–94,4). Nabone a consiglia ascolta pareri contrastanti, si risolve per l’inganno (94,5–112). Gli manda contro un esercito di cento uomini alla guida del fratello: Girone sconfigge tutti e quasi uccide il capitano (113–132).
- Libro XXIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Nabone manda la fanciulla per cercare di trarre in inganno Girone, che non ci casca (1–16). Concerta un nuovo piano: sfidare a duello Girone e poi farlo precipitare a tradimento in una fossa costruita per l’occasione (17–25,4). Sfida Girone, che accetta, che cade nel buco ed è fatto prigioniero (25,5–38). Nabone manda ambasciatori ad Artù chiedendogli di sottomettersi a lui come vassallo (39–62). I baroni del regno fanno vedere all’ambasciatore di Nabone gli scudi dei cavalieri (63–86,4). Artù convoca il consiglio, propone di mandare uno ristretto contingente di cui lui stesso farà parte per recuperare i cavalieri, e intanto di fingere di sottostare alle condizioni imposte da Nabone (86,5–100). Caradosso approva il consiglio, ma fa presente come un re non debba rischiare la propria vita in prima linea, propone che sia lui a scegliere i quattro guerrieri per non scontentare nessuno (101–115). Artù accetta, sceglie Palamede, Segurano, Lancillotto e Tristano (116–120).
- Libro XXIV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Dopo aver ricevuto ricchi doni l’ambasciatore parte con i quattro cavalieri (1–10). Incontrano due cavalieri che li sfidano a duello: fingendosi vili, i quattro rifiutano (11–29). Trovano un cavaliere legato, evitano ancora di duellare (30–46,4). Aiutano una donzella sempre senza combattere (46,5–57,4). Liberano un ponte da un cavaliere malvagio fingendo di averlo battuto per caso (57,5–78,2). Arrivano al regno di Nabone e vengono presi per vigliacchi: sono invitato a una grande giostra (78,3–99). Tristano uccide Nabone e Natan mentre Palamede tiene occupata una grande schiera (100–135). Lancillotto e Segurano mettono in fuga un enorme drappello (136–146,6). Dopo aver vinto, liberano i sei cavalieri prigionieri e vengono festeggiati da tutti (146,7–164).