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Palermo liberato

di Tommaso Balli

Canto XXIV

ultimo agg. 13.02.16 12:31

Belcane si duole della sconfitta subita e della propria codardia, fa voto di abbandonare le armi fatate e si propone di morire (1-8) Si addormenta e gli compare in sogno Emirene, che lo riprende e lo invita a mostrare il suo coraggio (9-16) All’alba i cristiani si schierano di fronte alla città: Apocaro vorrebbe difendere le mura, ma cede a Belcane e Assangurre che vogliono lo scontro campale (17-27) Boemondo carica con la cavalleria e insulta Belcane, il pagano non sa decidersi se accettare la disfida o ritirarsi: un demone lo aizza a venire a tenzone (28-40) I due eserciti fanno piazza, Belcane e Boemondo vengono a duello: il cristiano ha la meglio (41-54) In punto di morte Belcane chiede che si ritorni il suo corpo ad Apocaro, Boemondo acconsente (55-59) I cristiani festeggiano il vincitore, Apocaro elegge due ambasciatori per andare a richiedere il corpo (60-67) Il giorno seguente i due messi si recano al campo cristiano, chiedono a Boemondo di essere pietoso e lasciargli il cadavere di Belcane (68-82) Boemondo concede alla richiesta, la salma di Belcane giunge in città ed è pianta da Fatima (83-101) Ruggiero organizza i giochi (102)