Il Costante

di Francesco Bolognetti

titolo
Il Costante
autore
Bolognetti, Francesco
data di pubblicazione
1566
curatore
Artico, Tancredi
revisore
Vedovotto, Giovanni
licenza
-
collocazione
Biblioteca Universitaria, Bologna
indice di affidabilità
ottima (3)
pagina a cura di T. Artico

Edito una prima volta nel 1565, in otto libri, probabilmente per saggiare il mercato librario e in maniera concreta il giudizio del mondo intellettuale, il Costante ebbe una seconda edizione a distanza di un anno, stavolta in sedici libri. L’incremento, non dappoco, tuttavia non fu sufficiente a portare a compimento l’opera, la cui vicenda compositiva ha il suo momento conclusivo nei venti canti conservati manoscritti alla Biblioteca Capitolare di Toledo.
Nella versione veneziana, di cui si è tenuto conto in questa sede, il poema appare come una lunghissima dilazione di quello che dovrebbe essere il contenuto principale, sarebbe a dire la liberazione dell’imperatore Valeriano, prigioniero di Sapore re di Persia, da parte di Ceonio Alboino, detto Costante: basti pensare che la spedizione tocca le coste dell’Asia all’inizio del canto XV, il penultimo. Sul modello del Girone di Alamanni, il tessuto narrativo viene farcito con episodi, connessi al filo principale in maniera labile e per lo più secondo tipologie cavalleresche, di tipo edificante e precettistico, nei quali in particolare si esalta il protagonista come nuovo Alcide uccisore di tiranni ed eroe civilizzatore. Il rapporto tra Costante ed Ercole, sottolineato più volte in maniera esplicita e implicita (l’uccisione del tiranno Mena, custode dei terribili cavalli di Diomede ne è forse l’esempio più lampante), fa del testo l’allegoria di un progetto etico e politico comune con l’Ercole di Giraldi, che pone l’accento sull’eliminazione del «mostro» dell’assolutismo.
Il poema di Bolognetti, complice anche l’incompiutezza, accese intorno a sé discussione molto limitata (se ne trovano brevi accenni nei Discorsi tassiani, in merito all’angelologia, mentre un più vivo interesse si registra nel contesto municipale, dove godette anche di un commento), pur essendo ricco di spunti non solo per la tradizione più prossima (Tasso) ma ancora per il Seicento, con Marino che ne farà un uso discreto nel suo Adone.

Bibliografia

  • A. Fano, Bricciche cinquecentesche. Il Costante di Francesco bolognetti e le critiche di Girolamo Muzio e di Sperone Speroni, Padova, Tipografia Randi, 1911.
  • A. N. Mancini, Funzione e tattica del meraviglioso nel «Costante» di Francesco Bolognetti, in Studies in the Italian Renaissance. Essays in memory of Arnolfo B. Ferruolo, edited by G. Biasin, A. N. Mancini, N. J. Perella, Sen, Napoli, 1985, pp. 181-207.
  • S. Jossa, La fondazione di un genere. Il poema eroico tra Ariosto e Tasso, Roma, Carocci, 2002, ad indicem.

Opera e sinossi

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