La vittoria della Lega

di Tommaso Costo

Edito una prima volta nel 1573 (con il titolo La rotta di Lepanto) e quindi in cinque canti nel 1583, La vittoria della Lega è forse il poema più compiuto, tra quelli scritti “a caldo”, sulla battaglia di Lepanto. L’impianto del racconto è virgiliano, giocato sui due tempi del viaggio e della battaglia: nei primi due canti si ha la lunga e festosa navigazione della flotta cristiana verso Messina e poi in direzione di Lepanto, quindi nei secondi due la descrizione degli interventi inferi e quella tutto sommato breve della battaglia con cui i cristiani fermarono momentaneamente l’avanzata dei Turchi nel Mediterraneo. La coda del poema, con una sorta di aggiornamento cinquecentesco della Commedia non ignoto al Cinquecento (un caso su tutti, le imprese di Rodomonte agli inferi nel canto I della Marfisa di Aretino), narra della discesa agli inferi di Alì Pascià, capitano delle forze ottomane, a cui Radamanto mostra la galleria di personaggi musulmani condannati alle fiamme eterne.

Opera e sinossi

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