Dopo una breve navigazione i Cavalieri giungono ad Anticira, dove sostano (1-15,4) Alcuni uomini sono attaccati da un selvaggio, che uccide un cristiano con una freccia prima di arrendersi (15,5-20) Norbilano chiede a Filippo che si giustizi l’omicida, che in realtà, come racconta, è un italiano, conte di San Bonifacio: Filippo lo perdona (21-51) Il conte narra la storia del proprio prodigioso arco (52-74) La navigazione prosegue, passando per Lepanto il conte informa Filippo di una profezia che ha ricevuto su una grande vittoria navale (75-90,4) La flotta giunge a Corcira e di lì a Messina (90,5-94)