Il conquisto di Granata
di Girolamo Graziani
Il Conquisto (Modena, Soliani, 1650), uno dei migliori esponenti dell’epica barocca, è un poema in ventisei canti sulla fase finale della reconquista: vi si narrano l’assedio e l’espugnazione della capitale del regno andaluso per mano di Ferdinando il Cattolico. È stato finora trascurato in maniera ingenerosa dalla critica, che nonostante il riconoscimento di terza punta dell’epica volgare non vi si è mai applicata con costanza. In realtà questo testo magmatico suscita ancora oggi un grande fascino per la costruzione molto particolare della fabula e per la facilità del verso. La vicenda di guerra, simile nell’impianto a quella della Liberata, si complica per l’aggiunta di trame digressive e per una serie continua di agnizioni, narrate con uno stile in equilibrio tra le ragioni del decoro epico e del sapiente marinismo. Poema di guerra e di navigazione (vi trova ampio spazio il racconto delle imprese di Colombo), aristotelicamente semplice e complesso, il testo di Graziani esprime la tensione della scrittura seicentesca verso la totalità enciclopedica, l’ambizione, degnamente corrisposta se si guarda agli esiti, a farsi epitome del genere narrativo, dalla classicità antica a Tasso e Marino.
Bibliografia
- P. Di Nepi, «Il conquisto di Granata» e l’epica del Seicento, in «Il Veltro», XX (1976), pp. 94-104.
- V. Salmaso, Epica e ragion di stato, in Dopo Tasso. Percorsi del poema eroico. Atti del Convegno di Studi, Urbino, 15 e 16 giugno 2004, a cura di G. Arbizzoni, M. Faini, T. Mattioli, Roma-Padova, Antenore, 2005, pp. 37-62.
- D. Foltran, L’“unità” rivisitata. Struttura e forma nel Conquisto di Granata di Girolamo Graziani, in Dopo Tasso, cit., pp. 95-120.
- M. García Aguilar, La construcción del espacio épico en Il Conquisto di Granata de Girolamo Graziani, in «Iris», 35 (2014), pp. 105-116.
Opera e sinossi
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- Dedicatoria e prefazione per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Canto I per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proemio (1–6). Presentazione della situazione: Granata, assediata dagli Spagnoli, è ridotta alla fame (7–16). Discorde consiglio dei capitani saraceni: Almireno e Alvante suggeriscono di richiamare in città Almansorre, irato col re, e chiedere aiuti al re dei Tangitani. Baudele accetta questo consiglio, e manda Omare (17–50). Ambasciata di Omare e storia della ribellione di Almansorre causata dall’ira di Baudele per sua sorella Maurinda; decide di tornare a Granata e raduna un esercito (51–78). Omare sulla strada per il regno dei Tangitani finisce agli inferi, dove ammira il tempio della Ragion di Stato (79–113).
- Canto II per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Almansorre dà battaglia al campo crociato; entrano in battaglia Ferrando con il suo brando divino e Agramasso con le forze di Granata, tamponato dal duca di Sidonia (1–44). Duello pari tra Silvera e Agramasso, interrotto dal sopraggiungere di un drappello moro nel momento in cui l’amazzone perde l’elmo (45–58). Silvera è salvata dall’amato saraceno Osmino: Altabruno, cristiano non ricambiato da Silvera, se ne cruccia e fa strage di musulmani (59–71). Con la notte termina la battaglia, Almansorre è ricevuto dal Baudele e da Elvira (72–88).
- Canto III per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Elvira racconta alla serva Zoraida come Consalvo abbia salvato la madre Maurinda dalle false accuse di Zegrindo, facendola innamorare, e le chiede di fare un’ambasciata amorosa (1–66). Zoraida, in realtà Hernando, narra all’amico Sireno del suo amore per Elvira (67–98). Sireno narra a Hernando dei suoi natali nobili, finora celati (99–112).
- Canto IV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Rassegna delle schiere cristiane (1–56). Ferrando dispone il cordone d’assedio e convoca il consiglio di guerra (57–61). Isabella ha in visione un proprio avo, che invita Ferrando a promettere in voto l’erezione di un tempio in città per placare Dio, irato con la sua stirpe (62–77). Viaggio per nave di Omare, che ha per nocchieri Interesse e Sospetto; suo arrivo alla corte del re dei Tangitani in Marocco (78–87).
- Canto V per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Orazione di Omare a Seriffo, re del Marocco (1–25). Seriffo accetta di aiutare Granata; Orgonte re d’Algieri si propone di partire subito e a lui si associa, perché innamorata del suo paggio Armindo, Darassa, figlia di Seriffo (26–60). Partenza delle navi, e naufragio a Malaga a causa di una tempesta (61–71). Zoraida, su nuova richiesta di Elvira, esce da Granata per portare l’ambasciata d’amore a Consalvo, sfruttando una sortita notturna di Morasto, uscito in cerca di viveri e di informazioni sul campo cristiano (61–83).
- Canto VI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Hernando incontra Consalvo e gli porta l’ambasciata e la lettera di Elvira (1–26). Sono interrotti dal ritorno di Morasto: ne nasce una zuffa e i Mori sono ricacciati in città da Silvera; durante l’inseguimento Hernando si perde nel bosco (27–41). Morasto, venuto a conoscenza dalla sua spia dell’amore di Elvira per Consalvo, arde di gelosia e decide di rapirla nottetempo adescandola con un falso invito di Consalvo, ma la giovane fugge nel bosco (42–89).
- Canto VII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Duello tra Hernando e Morasto nella foresta, e morte di quest’ultimo (1–22). Si scopre la sparizione di Elvira: Maurinda si duole, Baudele manda a cercarla (23–38). Il drappello di Osmino è sbaragliato nella foresta da Silvera e Aghilar e fugge; il saraceno è salvato dalla donzella sotto gli occhi di Altabruno, che lo insegue per ucciderlo (39–57). Silvera si perde nella foresta sulle tracce di Altabruno, e si addormenta accanto all’amato saraceno senza accorgersene: il sopraggiungere di Aghilar interrompe il loro idillio e crea un fraintendimento (58–77).
- Canto VIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Duello tra Almansorre e Altabruno nella foresta: Altabruno si perde, dopo aver salvato un servo (Ordauro) inseguito da tre ladroni; Almansorre scopre dalla spia di Morasto la verità su Elvira e lo uccide, portando poi in città la verità sul rapimento (1–22). Un messo di Orgonte racconta dell’assalto a un palazzo fuori Malaga e della presa della città, favorita dall’intervento celeste (23–71).
- Canto IX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Ordauro narra a Consalvo la morte di Rosalba per mano del ladrone Albimonte (1–48). Consalvo parte dal campo per ritrovare il corpo dell’amata e darle sepoltura (49–58). Ferrando rincuora i suoi soldati per la perdita di Malaga, predispone le forze per controllare meglio il sito e fa costruire macchine d’assedio (59–71).
- Canto X per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Il demone infero Idragorre stimola Orgonte ad assaltare Ferrando prima che egli espugni Granata: egli parte con il suo drappello, nascosto da una nube (1–38). Ferrando dà l’assalto al muro (39–77). Antonio di Fonseca illustra a Isabella i fatti della battaglia dalla sommità di una torre. Arrivo di Orgonte sul teatro di guerra.
- Canto XI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Orgonte assalta i cristiani: uccide Pietro di Luna e disperde il suo stuolo, poi si getta contro i Biscaglini (1–26). Ferrando sistema l’oste, e si dirige contro Orgonte, mentre Silvera affronta Darassa e Armonte Almansorre (27–43). Altabruno tramortisce Osmino e uccide Uracane, che era giunto in suo aiuto, in singolar tenzone nella selva, quindi si fa curare da un pastore (44–69). Orgonte tenta di colpire Ferrando ma riesce solo a uccidere Almonio, tesoriere del regno; ritirata dei Saraceni e abbandono del campo da parte di Darassa (70–86).
- Canto XII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Idragorre manda l’Interesse ad aizzare Albino, rifiutato dal ruolo di nuovo tesoriere su consiglio di Armonte e quindi irato con il proprio re, a rubare il brando magico di Ferrando (1–17). Albino ruba il brando e si dirige verso il regno tingitano attraverso la selva, giunge su un prato in riva al mare e vede una donzella e un giovane (18–25). Sono Elvira, che dopo aver vagato per la selva è finita ad un tugurio ed è stata accolta da un pastore, e Rosalba, che è giunta lì in concomitanza ad Albino e si lamenta facendosi sentire (26–37). Rosalba narra dei propri natali umili e dell’adozione da pare di Armonte d’Aghilar, nella cui casa conobbe e si innamorò di Consalvo, salvo poi ammalarsi d’amore per dover celare la passione (38–58). Albino esce dai cespugli per vendicarsi di Armonte, Rosalba grida e accorrono Darassa e Consalvo, che per diverse ragioni passano di lì (59–70). Albino aizza Consalvo contro Darassa e i due duellano: la battaglia è interrotta da un accidente (71–76).
- Canto XIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Il Furto indica al Sospetto dove possa trovare l’Interesse (1–10). Su consiglio del Sospetto, Albino si allea con dei corsari che passano di lì per estinguere i due cavalieri, e ne nasce una zuffa (11–17). Consalvo cerca di aiutare Ordauro e lascia Darassa contro i corsari, sicché le tre donne sono catturate (18–25). Sulla nave Darassa ritrova Armindo, che ovviamente è Rosalba. Albino è ucciso dai corsari, che poi pugnano essi stessi fra loro (26–45). Giunge una barchetta mentre Hernando sta per liberare i prigionieri: è Consalvo, che dopo un lungo lamento, fha vist una barchetta e ha raggiunto i corsari (46–58). Consalvo scambia Hernando per un corsaro e ci viene a duello: lotta cruda, entrambi svengono (59–70).
- Canto XIV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Storia di Alchindo, incantatore ritiratosi su un monte di delizie con le due figlie, Belsirena e Arezia: ha visto nei cieli la caduta del regno e ha deciso di intervenire con la sua magia (1–16). Idragorre chiede a Bucifar una tempesta, con la quale spinge il legno verso il monte del mago (17–26). Idragorre sprona Alchindo a rinchiudere i guerrieri sul monte e a intervenire in difesa di Granata (27–34). Alchindo accoglie e alloggia i naufraghi, li lascia alle cure delle figlie e parte per Granata (35–44). Belsirena si innamora di Hernando (45–48). Consalvo è gettato il prigione, sente Rosalba raccontare di come scampò la morte nella grotta di Albimonte e fu poi condotta dal re d’Algeri, dove si finge paggio sotto il nome di Armindo (49–81). Consalvo e Rosalba si riconoscono (82–89).
- Canto XV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Alchindo arriva a Granata e, conosciuta la situazione sentimentale dei campioni cristiani, chiede l’intervento della Gelosia e dello Sdegno (1–33). La Gelosia spinge Altabruno a credere al racconto mendace di un pastore sugli amori di Osmino e Silvera, e lo aizza a cercare vendetta (34–57). Altabruno accusa Silvera di fronte ad Armonte e innesca una cruenta zuffa, cui partecipano in modo intenso Odonte e il conte d’Egabra, sedata da Ferrando (58–76).
- Canto XVI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Ferrando chiede un parere sul caso al duca di Sidonia e al duca d’Alva, i quali differiscono, si insultano e sono infine rimandati alle loro tende al re (1–36). Altabruno e Odonte partono dal campo e mandano a sfidare Armonte, il quale trova in Osmino una spalla per il duello (37–64).
- Canto XVII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Battaglia tra i quattro cavalieri: Odonte muore, Altabruno è tramortito e Armonte è ferito; Osmino va a cercare soccorsi per il compagno nella selva (1–35). Osmino nel bosco incontra un cavaliero oscuro che lo sfida: Osmino muore, il cavaliere è Silvera (36–47). Osmino muore, chiede un bacio e poi il battesimo, per cui è d’uopo un eremita, che giunge lì con un pastore; anche Silvera è languente (48–67). Silvera chiede di essere sepolta con Osmino e spira, l’eremita acconsente (68–76).
- Canto XVIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- I demoni di Alchindo infettano con larve e peste il campo cristiano, inducendo molti alla fuga (1–18). Alchindo sprona Baudele a scendere in campo (19–22). Baudele narra a Alchindo di come re Almodaviro abbia ottenuta l’imbattibilità della città con una magia suggeritagli dalla maga fondatrice, Granata, tramandata come segreto nella famiglia reale. Ha però detto il segreto a sua figlia, e Granata in sogno gli ha detto che lei lo rivelerà a Ferrando: se il mago non l’impedisce il regno è spacciato (23–41). Alchindo lo rassicura dicendogli che Elvira è ben custodita e che lui incanterà la grotta dove sono conservate le reliquie incantate della maga (42–56). Baudele sprona i suoi uomini, manda due schiere per un assalto notturno coadiuvato dalle forze sataniche (57–72). Interviene Ferrando a contrastare Almansorre, ma dall’altro lato arriva Orgonte, al quale fa fronte Isabella, che rincuora i cristiani: con l’alba i Mori si ritirano (73–86).
- Canto XIX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Ferrando tenta di rincuorare i suoi, ciò nonostante molti fuggono (1–13). Isabella prega Dio , che la rapisce ai sommi giri: contempla il cielo e i cori, un angelo le profetizza il futuro della sua stirpe (14–62). Isabella svela a Ferrando il contenuto della visione, entrambi pregano Dio, il quale impone il destino dell’impresa, risana i malati e manda San Giacomo a proteggere il viaggio di Colombo (63–70).
- Canto XX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Dio manda Amore a turbare i piani del mago (1–4). Belsirena tenta di adescare Ernando senza manifestargli i propri sentimenti ma invano (5–22). Belsirena un giorno al giardino si apre ad Hernando ma lui la rifiuta, proponendosi di esserle al massimo cavalier servente: lei la prende male e lo mette in catene (23–49). Amore fa innamorare Arezia di Darassa, che crede un uomo: Darassa finge di essere incline al suo amore per liberarsi e pianifica la fuga, in cui intende coinvolgere tutti i prigionieri (50–70). Arnaù, innamorato non corrisposto da Arezia, sente tutto e riferisce a Belsirena, che per evitare la fuga di Hernando avvelena Darassa (71–81). I guerrieri fuggono come stabilito, Belsirena gli manda contro i propri campioni (82–93). Hernando, che ha la spada di Ferrando, libera per caso Elvira, tenuta in una stanza incantata da Alchindo (94–98). Arnaù muore: aveva avvelenato il cibo già avvelenato di Darassa, annullando l'effetto del primo filtro (99–102). I guerrieri giungono a la barca e fuggono. Belsirena disperata impreca contro l’amante e si getta dalla rupe (103–119).
- Canto XXI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- I fuggitivi incrociano una nave diretta al monte del mago: salvano così Altabruno, Armonte, l’eremita e il pastore (1–19). Si svelano le identità di Rosalba e Darassa: Darassa decide di battezzarsi e Arezia di farsi monaca (20–33). Dopo aver ascoltato la storia di Armonte sull’adozione della fanciulla e la proposta di matrimonio di Consalvo, Sireno, il pastore salvato, rivela del legame di sangue tra Rosalba e Hernando (34–55). L’eremita scopre i nobili natali della fanciulla, figlia della regina del Portogallo e di un nobile cavaliere, uccisi dal cortigiano Filargone (56–95). Ordauro svela che Elvira è figlia d’Armonte, Armonte la marita con Hernando (96–115). L’eremita profetizza glorie militari a Consalvo in Italia e a Hernando nel nuovo mondo (116–126).
- Canto XXII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Idragorre genera una tempesta per impedire a Colombo di completare il viaggio di ritorno, la quale fa perdere ai cavalieri le proprie navi ormeggiate (1–13). San Giacomo placa la tempesta: giunge a riva Colombo che narra ai presenti del suo viaggio (14–91). Estasi dell’eremita, i cavalieri richiedono Colombo di portarli a Granata (92–95).
- Canto XXIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Navigazione dei cavalieri: lungo le coste del Marocco vedono una grande armata (1–10). Tornando verso il campo pacificano il duca d’Alva e quello di Sidonia, che stavano venendo a duello (11–35). Elvira scopre a Ferrando della reliquia che protegge Granata: Hernando si offre di sottrarla; Alchindo rinforza le difese alla grotta inviando Orgonte (37–56). Hernando supera gli incanti della selva, uccide Orgonte (che si rivela essere Filargone) e Alchindo, e recupera l’urna (57–95).
- Canto XXIV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Omare ritorna a Granata e narra a Baudele la composizione dell’immenso esercito di Alimoro, ormai prossimo alla città (1–48). Ferrando, su consiglio del duca d’Alva, decide di muovere guerra a Alimoro prima che raggiunga la città e sposta l’esercito, lasciando il comando del campo a Isabella (49–74).
- Canto XXV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- I due condottieri dispongono le armate arringano gli uomini (1–25). Il lato di Armonte schiaccia i Saraceni, l’opposto cristiano è messo sotto ed è soccorso da Altabruno, al centro la battaglia è incerta (26–46). Arcodoante sbaraglia un’ala cristiana, Consalvo fa altrettanto con una africana: entrambi i fronti ripiegano verso il centro, dove i vari eroi mostrano il proprio valore (47–72). Altabruno muore per mano di Alimoro (73–79). Sopraggiunge Colombo con un drappello di cavalieri e rovescia le sorti della pugna (80–88). Darassa uccide Celebin, vagheggiato da Almansorre, il quale la raggiunge e la uccide, prima di subire la stessa sorte per mano di Consalvo (89–99). Ferrando uccide Alimoro, i pagani fuggono disordinatamente e vengono falcidiati fin dentro le tende (100–112).
- Canto XXVI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Colombo racconta di come con i suoi compagni abbia preso Malaga e bruciato le navi di Alimoro (1–9). Fonseca racconta a Ferrando come Isabella abbia rovesciato una sortita degli assediati (10–22). Rodrigo appare in estasi a Isabella e le ricorda il voto e il futuro glorioso della sua stirpe(23–40). All’alba Ferrando dà l’assalto al muro, che vacilla (41–60). Agramasso tenta di rovesciare l’assedio con una sortita ma è sconfitto e ucciso da Colombo (61–76). Baudele decide di consegnare la città e manda Almireno al campo crociato a fare l’ambasciata (77–90). Ferrando entra in città e scioglie il voto, Baudele e la moglie gli chiedono il battesimo (91–109).