La Cleopatra
di Girolamo Graziani
La prima prova epica di Graziani vide la luce a Modena nel 1631, in una primitiva versione in tre canti; successivamente ampliata ai definitivi tredici, fu ridata alle stampe nel 1633, nel 1653 e, a testimonianza di una sua qualche fortuna, di nuovo nel 1670.
Per quanto frutto di un ingegno giovane, come sottolinea lo stampatore nella lettera di prefazione a scusarne le mende, la Cleopatra già porta in sé l’impronta di una scrittura eroica che troverà compimento nel maturo Conquisto, e in particolare quella duplice tendenza che se da un lato porta all’accentuazione del dato sensuale e erotico, dall’altro dimostra la volontà di riassumere gli schemi narrativi dell’epica in un unico grande poema. Così, schiacciati dalla netta prevalenza del dettato lirico (e, se si vuole, tragico), troviamo nello scheletro del racconto i motivi della navigazione, della naumachia, dell’assedio, quasi a voler convogliare in un unico blocco tutto il portato della tradizione epica occidentale. Un poema eroico a tutti gli effetti quindi, per quanto sui generis e fortemente influenzato da un modello sotterraneo per niente scontato come l’Adone di Marino: il serpente con cui la regina si suicida si innamora di lei e tentando di baciarla la morde e la avvelena, in maniera analoga a quanto succede al personaggio mariniano con il cinghiale.
Il tentativo troverà un compimento effettivo nel Conquisto, mentre in questa sua prima fatica Graziani si mostra interessato in prevalenza a dati esornativi e lirici, facendo prevalere sulla narrazione la descrizione degli affetti e dei lussuosi paramenti di corte, una vera carrellata di esotici “oggetti desueti”. Ciò nonostante, sono già in nuce vari temi cardinali della scrittura in ottave seicentesca: la pietas del capitano, il suo trionfo e i sontuosi apparati celebrativi, l’insistenza sui funerali conferiscono non solo un profondo senso politico al testo ma lo permeano anche di tinte allegoriche riconducibili alla meditatio mortis tipica del Barocco.
Opera e sinossi
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- Prefazione e dedicatoria per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Canto I per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proemio (1–4). Marte osserva sdegnato la depravazione di Antonio, e decide di intervenire (5–13). Marte decide di sfruttare lo sdegno di Domizio, innamorato di Cleopatra, per Antonio (14–21,4). Marte si reca alla dimora dell’Invidia, le chiede di infettare Domizio (21,5–28,4). L’Invidia colpisce Domizio (28,5–35). Domizio decide di recarsi da Fraate re dei Parti, lo sprona a entrare in guerra e gli assicura il suo aiuto come stratega e tattico, Fraate tergiversa (36–53,4). Marte si mostra in sogno a Fraate con le fattezze di suo fratello Pacoro, ucciso dai Romani e lo sprona a muovere guerra all’Egitto (53,5–65). Fraate raduna un immenso esercito e scorre Armenia e Assiria (66–71). Antonio risveglia il proprio ardore marziale, raduna l’esercito e marcia contro Domizio (72–76).
- Canto II per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Cleopatra tormentata dalla gelosia: teme che Antonio sia partito perché ormai stanco di lei (1–6). Convoca Argilea, maga nera, e le chiede di spegnere nell’animo di Antonio il desiderio marziale: lei impone un sacrificio agli dei tartari (7–14). A notte, Argilea celebra il sacrificio e chiede l’aiuto di Ecate (15–28). Poi conduce Cleopatra nella grotta infera, apostrofa la Fame e la Sete e chiede loro di scagliarsi sul campo di Antonio (29–39,4). Argilea descrive a Cleopatra i futuri danni che la Peste farà in Italia (39,5–50). In particolare durante la guerra dei Trent’anni, che Argilea riassume con precisione (51–63,4). Tornano in città, Cleopatra è indecisa se partire per il fronte di guerra o restare e attendere (63,5–66).
- Canto III per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Giunge a Cleopatra Emilio, messo di Antonio, e le racconta della campagna contro Fraate: Antonio, dopo aver invano assediato Media, si è ritirato verso la Siria, ed è stato flagellato dalla fame, finché ha incontrato l’esercito di Domiziano presso il fiume Arasse (1–21). Il campo di Domizio è flagellato da discordie e congiure, per via della bella Safiria, preda conquistata con la città di Artassate (20–66). Tigrane, generale di Domizio, uccide il proprio capitano per avere Safiria: l’esercito si sfascia e Antonio avanza fino a far prigioniero Fraate (67–77). Cleopatra decide di affrettare la propria partenza per ricongiungersi con Antonio (78–80).
- Canto IV per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Cleopatra si agghinda per incontrare Antonio a Sidone (1–12). Antonio le si fa incontro, i due amanti si ricongiungono (13–21,4). Il messaggero Araspe giunge alla città, e incontra il cortigiano Delio sulle porte: gli chiede che gli narri la storia degli amori di Cleopatra e Antonio (21,5–27). Delio racconta dell’arrivo di Cleopatra di fronte al vincitore di Bruto e Cassio (28–46,4). Araspe espone ad Antonio l’ambasciata del re di Media, che gli chiede aiuto contro Fraate (46,5–69). Antonio accetta la proposta e raduna l’esercito (70–72).
- Canto V per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Cleopatra si reca al tempio di Cupido, lo prega di impedire la partenza di Antonio (1–8). Amore recupera una catena di rubino nella sua armeria con cui lega il cuore di Cleopatra (9–15). Cleopatra rinnova le querele con Antonio, che non cede alle sue offerte (16–43). Cleopatra sviene, Amore lega anche il cuore di Antonio, che si impietosisce e decide di rimanere (44–49,2). Gli amanti si recano a mensa, ascoltano l’invito al carpe diem di Metrodoro: Antonio scioglie l’esercito (49,3–65).
- Canto VI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Gli amanti godono il proprio ozio tra banchetti, feste e cacce (1–16). Durante una caccia giungono presso il tempio di Seleuco mentre il sacerdote Ormino sta celebrando un sacrificio (17–26,4). Ormino racconta loro della storia di Seleuco, che cede al figlio Antioco la moglie Stratonica per sanarlo dalla devastante passione amorosa (26,5–78). I due amanti tornano alla reggia a godere del loro amore (79–93).
- Canto VII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Giove ferma Marte che pare intenzionato a riportare Antonio alle armi: lo diffida dall’intervenire, perché la guerra è imminente (1–6,6). A Cleopatra giunge notizia che Ottavia, moglie di Antonio, sta prendendo la strada per l’Oriente: se ne dispera, ma tace di fronte all’amato (6,7–22,4). Antonio viene messo a parte dei dolori di Cleopatra: manda Delio ad Atene a impedire che Ottavia prosegua il viaggio (22,5–39). La notizia della vicenda giunge ad Ottaviano Augusto, che convince il Senato a muovere guerra ad Antonio (40–51). Antonio dà ordine di radunare l’esercito e arringa i capitani (52–63). Cleopatra, con l’aiuto di Canidio, convince Antonio a portarla con sé in guerra (64–78).
- Canto VIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Antonio con il suo esercito giunge ad Efeso, e assiste alla rassegna (1–38). La poderosa armata compie la sua navigazione da Efeso ad Azio (39–45). Antonio chiede un responso all’oracolo di Apollo: è negativo, gli è consigliato di abbandonare l’impresa (46–63).
- Canto IX per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- L’armata di Ottaviano giunge a un giorno di distanza da Azio, Antonio teme per le sorti della battaglia e pensa di portare la guerra a terra (1–6,4). Cleopatra soffre ancora di gelosia, chiede ad Antonio di non rifuggire la pugna navale: Antonio, impietosito, accetta (6,5–28,4). All’alba le due flotte si fronteggiano, ma Iside, intuendo dai segni la disfatta degli Egiziani, si reca da Eolo e chiede che scateni una tempesta (28,5–47). Eolo scioglie Borea e Noto, le due armate sono costretta a prender porto (48–59). Proteo sorge dalle acque e ferma i venti, poiché è destino che Ottaviano vinca: da lui discenderà, infatti, la casa d’Este (60–77).
- Canto X per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- All’alba le due flotte si schierano e attaccano battaglie (1–9). Antonio soccorre i suoi dove sono in difficoltà, viene a battaglia con lo sfortunato Filebo (10–27). Anche al centro lo scontro è cruento (28–32). Apollo, sdegnato con Antonio perché non ha ascoltato il suo oracolo, dardeggia le sue navi con frecce incendiarie (33–39). Celio tenta con una finta fuga di attirare in una trappola Ottaviano, che però non cade nell’inganno (40–50). Morte pietosa dei due amanti Silveria e Calistene (51–65). Cleopatra pensa che Celio stia fuggendo e decide di fuggire (66–72). Antonio, titubante, decide infine di abbandonare il campo e seguire l’amata (73–80,4). Antonio è incerto se prendere vendetta dell’amata, alla fine decide di abbandonarsi nuovamente alla lussuria (80,5–85). Ottaviano consolida la vittoria facendo strage dell’esercito in rotta (86–89).
- Canto XI per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Ottaviano riceve il tributo della Grecia e dell’Asia, quindi riorganizza l’esercito e si dirige verso Alessandria, dove Antonio si è trincerato con larghezza di mezzi (1–11). L’assedio è in stallo, ma Anafrodisio decide di boicottare la resistenza consegnando sé e le proprie truppe ad Ottaviano (12–22). Antonio tenta una sortita all’alba con cui risolvere la guerra, compie gesti meravigliosi ma è tradito da Anafrodisio e deve ritirarsi (23–31,4). Per via della gelosia incolpa Cleopatra del tradimento e ritorna furioso in città per prendere la sua vendetta (31,5–35). Cleopatra finge di essersi uccisa, Antonio sapendola morta si apre il fianco (36–55). Gli giunge notizia che l’amata non è morta, si fa portare da lei e spira tra le sue braccia (56–72). Cleopatra tenta di uccidersi ma sviene (73–79).
- Canto XII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proculeio, su mandato di Ottaviano, prende in consegna Cleopatra, rassicurandola con false promesse (1–14). Augusto riceve la resa della città, acconsente a una resa pacifica (15–29,4). Augusto celebra il proprio trionfo ad Alessandria (29,5–44). Augusto concede di celebrare i funerali di Antonio (45–50). Lamento di Cleopatra sul feretro di Antonio, quindi cerca di lasciarsi sopraffare dal dolore fino alla morte, ma Ottaviano la ferma (51–65).
- Canto XIII per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Cleopatra pensa tra sé come fare per sedurre Augusto e recuperare il regno per i figli (1–8). Cleopatra prega Ottaviano di lasciare il regno ai figli, lui risponde in maniera ambigua ma risoluta (9–32). Antonio compare in sogno a Cleopatra, le mostra la vita nei cieli e le sconfessa i progetti tutt’altro che concilianti di Ottaviano (33–48,4). Un giovane comandante di Ottaviano rivela a Cleopatra che sarà portata in trionfo a Roma come preda: la regina decide di uccidersi (48,5–59). Cleopatra celebra gli uffici funebri di Antonio (60–67,4). La regina si fa portare un serpente e si suicida (67,5–86).