La strage de gli innocenti
di Giovan Battista Marino
titolo
La strage de gli innocenti autore
Marino, Giovan Battista data di pubblicazione
1633 curatore
Artico, Tancredi revisore
- licenza
- collocazione
Biblioteca Civica Bertoliana, Vicenza
indice di affidabilità
ottima (3) Opera e sinossi
stampa TEI lite criteri di trascrizione
- Libro I – Sospetto d’Erode per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proemio (1–4). Satana vede la nascita di Cristo e decide di muovere guerra al progetto celeste (5–32). Satana rifiuta l’aiuto delle tre Furie e preferisce rivolgersi alla Crudeltà, che esce dalla sua reggia e riceve gli ordini (33–48). La Crudeltà si reca in sonno da Erode e gli mostra il pericolo che la nascita di Cristo rappresenta per il suo regno (49–59). Erode, tormentato dal sospetto, decide di convocare i maggiorenti del regno (60–66).
- Libro II – Consiglio de’ satrapi per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Erode presiede il consiglio radunato ed espone il proprio dubbio e i propri timori (1–17). Il sacerdote Urizeo lo consiglia a moderarsi (18–38). Il cortigiano Barucco consiglia invece il re a estirpare il male dal regno con una strage (39–60). Erode emana un mentito editto in cui chiede a tutte le madri di recarsi a corte (61–67). La Pietà invoca la clemenza di Dio (68–78,4). Dio espone il proprio progetto (78,5–92). Dio manda una visione a Giuseppe, lo esorta a fuggire (93–114). La sacra famiglia prende la via dell’Egitto, scortata dagli angeli (115–146).
- Libro III – Essecuzione della strage per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Il poeta si augura di saper usare la penna come il Cavalier d’Arpino usò il pennello per dipingere la strage (1–2). All’alba Erode si asside in un trono sopraelevato e ordina la strage (3–12). La masnada compie la strage (14–79). Erode, ebbro per la carneficina, scende dal trono e si aggira tra i cadaveri (80–90).
- Libro IV – Il limbo per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Erode a notte invia il brigante Malecche a cercare i bambini sopravvissuti in giro per la città e farne strage (1–29). All’alba giunge alla reggia una masnadiero, racconta di come per errore abbiano ucciso il figlioletto del re (30–65). Sopraggiunge Doride, moglie di Erode, e si uccide sotto gli occhi del marito, che si pente della propria ferocia (66–92,6). Le anime degli infanti giungono al limbo, sono accolte da un inno di Davide (92,7–113).