Nelle nebbie che avvolgono la città sono rimasti imprigionati molti guerrieri romani, invescati dai fantasmi di Zambardo (1-8,4) Brimarte, senza i suoi occhiali, si trova ad un palazzo e vi si ferma, dimentico dei suoi doveri (8,5-21,6) Zambardo si reca da Ircano e lo rassicura sulle sorti della guerra (21,7-29) Ircano fa entrare vettovaglia in città e rinforza le mura (30-32) Cesare manda delle squadre a cercare i guerrieri smarriti, ma i soccorritori si perdono nella foschia: tra gli altri Arbante resta imprigionato in un delizioso giardino (33-41,4) Cesare non sa che fare, rinuncia a tentare una sortita e convoca il consiglio: Ramusio propone di resistere, di trincerarsi nelle mura della nuova città e richiamare rinforzi; Cesare approva e mette in atto (41,5-61)