Anversa liberata
di Pseudo-Marino
Conservati in un manoscritto della Badia di Cava de’ Tirreni, i tre canti superstiti dell’ambiziosa e incompleta Anversa liberata sono al centro di una spinosa disputa critica sull’attribuzione: dati in un primo momento come mariniani, sono stati oggi scorporati, per via dell’assenza di prove definitive, dalla produzione del napoletano, per quanto ancora in tempi recenti si sia ribadita l’ipotesi contraria, affascinante ma infondata, che li considera come la prova effettiva dell’interesse del cavaliere per l’epica.
Il soggetto è la conquista di Anversa da parte di Alessandro Farnese, un tema di interesse vasto nel corso del secolo al punto che si può parlarne come di un “ciclo”, che ammette la presenza di opere liriche e storiografiche a fianco della produzione eroica. Si tratta di un testo chiaramente lacunoso, arrestato alla misura incompleta di tre canti, per un totale di poco più di 200 ottave: nel progetto doveva essere di certo molto più ampio, in linea con le misure dell’epica virgiliana se non eccedenti (in alcune note marginali si accenna, probabilmente esagerando, alla necessità di spostare certe stanze al canto XXV). In generale, il lacerto risente fortemente del peso del modello tassiano, utilizzato tuttavia in maniera libera per quanto riguarda la dispositio e interpolato con vari materiali desunti dalla classicità: di certo, rispetto all’Anversa conquistata di Fortuniano Sanvitali, la Anversa liberata nasceva con ambizioni molto serie, da epica alta e regolata, nonostante l’oggetto storico contemporaneo, un tentativo che per quanto incompleto ancora oggi suscita l’attenzione e l’interesse della critica.
Bibliografia
- G. B. Marino, Anversa liberata, tre canti inediti. De’ capelli di S.ta Maria Maddalena, due odi inedite, a cura di F. Salsano, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1956.
- A. Colombo, «Ora l’armi scacciano le Muse». Ricerche su Giovan Battista Marino (1613-1615), Archivio Guido Izzi, Roma, 1996.
- E. Russo, Marino, Roma, Salerno, 2008 (in particolare, pag. 240).
- E. Grootveld, N. Lamal, “Impious Heretics or Simple Birds? Alexander Farnese and Dutch Rebels in Post-Tassian Italian Poems”, in «Quaderni d’Italianistica», 35/2 (2014), pp. 63-98.
Opera e sinossi
stampa TEI lite criteri di trascrizione
- Canto I per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Proemio (1–5). Breve riassunto degli eventi bellici fino all'arrivo dell'esercito di fronte ad Anversa (6–9,2). Alle porte di Anversa una tempesta di venti si abbatte sul campo (9,3–20). Margherita, madre del Farnese, prega la Vergine di poter aiutare il figlio e scende in terra a fermare l’uragano (21–59). Il Farnese assicura il campo e concede tre giorni di tregua ai soldati (60–64). Descrizione di Anversa (65–79,4). Farnese appronta il campo di fronte alla città (79,5–84). Aldegonda con una sortita cerca di sorprendere il campo cattolico ma è sconfitto (85–107).
- Canto II per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Gli assediati mandano a chiedere soccorso al principe d’Orange (1–2). Farnese arringa il suo consiglio di guerra: impone la presa dei due forti della città sullo Scalde e la costruzione di un ponte di barche (3–19).
- Canto III per vedere le sinossi clicca su Opera e sinossi
- Preghiera di Farnese a Dio per la salvezza degli eretici (1–7). Visione estatica del Farnese, cui l’angelo custode profetizza la vittoria e mostra l’armata celeste (8–43). Farnese si riscuote e prepara il campo per gli uffici liturgici (44–52). Descrizione degli arazzi di Anversa (53–70). I cristiani entrano in città (?) e officiano una messa (71–85).