All’illustrissimo e reverendissimo padrone mio colendissimo, il signor cardinale d’Este
Conosco bene che questa mia breve composizione alla grandezza di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima paragonata è picciola offerta, ma non forse tale rispetto alla piccolezza del mio povero ingegno, e deve ella, se non per altro, almeno esserle grata per lo soggetto di che tratta, ciò è del sangue sparso da gloriosa vergine per amor di Cristo, rappresentato dal colore delle sacre vesti di porpora, le quali, conforme a’ suoi meriti, l’adornano. Oltre a ciò mi giova sperare che non isdegnerà ricordarsi che io sono creato della serenissima sua Casa avendo per molti anni servito al serenissimo grande Alfonso secondo duca di Ferrara, di venerabile memoria. Conceda Iddio a Vostra Signoria illustrissima e re-verendissima ogni somma felicità e me le inchino e baciole umilissimamente le mani.
Di Padova, il 10 agosto 1601
Di Vostra Signoria illustrissima e reverendissima
umilissimo e deditissimo servitore
Fortuniano San Vitale