L’Oceano

di Alessandro Tassoni

L’Oceano è un incompiuto poema di navigazione appartenente ad una linea epica fondata sull’esplorazione, la scoperta e l’ingegno, non più la sola virtù guerresca. Coevo della Secchia, è testimonianza di una fase nella produzione tassoniana in cui la pars destruens non aveva ancora preso totalmente il sopravvento e tratta del viaggio di Colombo, connotato da una forte prospettiva teleologica e cristiana. Il poema, essendo poco più breve di un canto, non può essere studiato per valutare la relizzazione delle ambizioni dell’autore, ma il suo valore risiede principalmente nel contesto del dibattito letterario del tempo: Tassoni infatti lo pubblicherà sempre in apertura della Secchia, accompagnandolo dal manifesto letterario che è la lettera ad Agazio di Somma.
Il testo comprensivo dei due canti e della lettera ad Agazio di Somma che qui si presenta è conforme a quello proposto da P. Puliatti in Alessandro Tassoni, La Secchia rapita e scritti poetici, a cura di Ead., Edizioni Panini, Modena 1987.
La tradizione manoscritta dell’Oceano è pressocché inesistente. Pur essendo stato quasi costantemente associato alla sorte della Secchia, dell’incompiuto poema eroico non sopravvive che un solo testimone, e per di più parziale, in FI 31 (Firenze, Biblioteca Nazionale, Banco rari 303), che nell’intefoliato contiene la prima stanza e mezza del secondo canto. Caratteristiche analoghe presenta la tradizione della lettera prefatoria al poema, diretta con ogni verosimiglianza ad Agazio di Somma nel 1618, a meno che non si debba presumere un non improbabile ludo. La missiva, per il resto associata alla fortuna dell’Oceano e della Seccchia, si conserva in un solo testimone manoscritto.

Bibliografia

  • A. Tassoni, La Secchia rapita e scritti poetici, a cura di P. Puliatti, Edizioni Panini, Modena 1987.
  • G. Bucchi, Il Vecchio Mondo di Tassoni: l’impasse dell’“Oceano”, in Epica e oceano, a cura di R. Gigliucci, in «Studi (e testi) italiani», 34 (2014), pp. 99-114.

Opera e sinossi

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